giovedì 2 febbraio 2012

Ora bisogna spaventare il campionato

Si dice che sia disdicevole citarsi. Ma io me ne frego altamente, perché ho un ego spropositato e perché è talmente eclatante quello che stiamo vedendo che non posso esimermi. Scrivevo il 16 gennaio: “Le partite contro le piccole valgono sempre tre punti, ma con le dirette avversarie possono valerne sei e alla fine pesa sempre la classifica avulsa dei primi posti”. Concetto ripreso pari pari da Conte la scorsa settimana, prima della sfida con l'Udinese.: “I punti varranno sei e non tre. L’Udinese da anni staziona stabilmente nelle parti alte della classifica”. Perché far punti con le dirette concorrenti ti porta al titolo.

Vale da sempre, in Italia e ovunque. Si pensi alla Spagna dove il Clásico decide quasi sempre, si pensi all'Inghilterra, dove vincere col Manchester United spiana la strada ai grandi traguardi. Persino in Germania lo scorso anno il Bayern ha concesso la vittoria della Bundesliga al Dortmund, avendo perso due volte, arrivando a 10 punti: le avesse vinte avrebbe conquistato il titolo. Se mia nonna avesse le ruote.

Perciò, si torna a noi. Avevamo lasciato il Milan con due punti in cinque partite, contro le top del campionato: pari interni con Lazio e Udinese e sconfitte con Juve, Inter e Napoli. Dopo la trasferta all'Olimpico con la Lazio, la ritroviamo con l'ennesima sconfitta. Buon per la statistica che la Roma ha sorpassato in classifica il Napoli e così può annoverare la vittoria con i giallorossi per assumere una dimensione decente: 5 punti su 21, contro le prime sei. Con Ibrahimovic per lo più spettatore non pagante.

Questo chiaramente non significa che lo scudetto sia già deciso, ma una cosa l'ha chiaramente definita: non è il Milan che ucciderà il campionato. Ora però la Juve deve dimostrare di essere una grande squadra. E le grandi squadre, quando sentono l'odore del sangue azzannano.

Le corse a due si decidono anche sul filo della psicologia e finora i bianconeri hanno dato troppo l'impressione di dover andare sempre al 110 per cento per portare a casa i tre punti. E questo rinforza le convinzioni del Milan. Il calendario ci offre invece l'opportunità di cambiare regime ed è ora di fare la voce grossa, fin dal prossimo impegno casalingo col Siena. Una goleada per spaventare il campionato e cominciare a spingere il Milan a pensare alla Champions.

4 commenti:

  1. Finalmente un nuovo articolo! Hai toccato picchi di post beccantiniani con l'ultimo (ed è un merito). Speriamo di giocare domenica!...non capisco cosa abbia da ragliare zio Fester col rinvio.....Che si giocasse tutti, domenica e alle 14:30!...in fondo se in Italia c'è chi si spacca la schiena per meno di 1000 euro al mese, loro possono correre dietro ad una palla almeno a 0 gradi...non dico a meno venti....(parentesi populista).
    P.s.: la prossima volta telefono in questura e dico che sei il pronipote di Kim Jong Il! :-D Anche se non hai proprio i tratti somatici coreani....

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  2. Una goleada in campionato manca, così a memoria, proprio dall'esordio col Parma e in quel di Siena portammo a casa uno striminzito 1 a 0 con Buffon che a fine partita si avventurava in dribbling e ridendosela... Quanto tempo è passato, ora pure lui è tornato su alti livelli di rendimento (vedasi la parata del primo tempo in tuffo sulla destra) e mi cospargo il capo di ceneri, visto che ero il primo che lo attaccava (anche se continuo a credere che 6 mln € a lui e 1 mln € al Capitano sia un'ingiustizia). Adesso vedremo quanto azzanneranno i vari Caceres, Padoin e Borriello, chi vivrà vedrà ;)

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  3. Occasione gettata al vento...

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  4. Siamo noi ad avere paura del campionato, altro che...

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