sabato 2 aprile 2011

La profezia

Per vari motivi, mi è capitato di dover rileggere questo pezzo scritto per il blog su La Stampa, l'11 maggio 2010, quando si stava ventilando l'arrivo di Gigi Delneri alla Juventus. Non mi ricordavo fosse tanto profetico. La cosa che m'ha divertito è stato rileggere i commenti.

CON DELNERI ABDICHIAMO DA GRANDI D'EUROPA

Dopo il miracolo Chievo e il miracolo Samp, pare che Delneri dovrà inventarsi il miracolo Juve. Perché ormai solo su quello possiamo confidare. La scelta del bravo artigiano della panchina (che sulle grandi piazze, Roma e Oporto, ha comunque fallito catastroficamente), sia che venga confermata sia che non lo sia dopo il tira e molla con Benitez (lui sì un top), decreta in modo inequivocabile che la Juventus ha abdicato. Il nostro ruolo da oggi è apertamente di rincalzo, una società che guarda con rispetto al quarto posto e si sfila dall’aristocrazia europea.

Dobbiamo riallineare sentimenti e aspirazioni a questa nuova dimensione. Un tempo l’Italia ci andava stretta (figuratevi a me, che non più di 7 anni fa scrissi “Dieci scudetti per una coppa”), oggi diventa larghissima.

Lo scudetto all’Inter possiamo soltanto sperare di toglierlo in tribunale, perché sul campo giochiamo un altro campionato: quello con la Sampdoria a cui stiamo sfilando l’allenatore. Uno che, nell’epoca della comunicazione post-Mourinho, a malapena s’intende quando parla.

Un difetto veniale che sarebbe pure poco elegante sottolineare, ma che diventa esiziale se si considera che cos’è diventato il calcio oggi. Avete visto Van Gaal come ha infiammato la folla bavarese, durante i festeggiamenti per la vittoria della Bundesliga?

Un allenatore non è più giudicabile soltanto dalla panchina. È un comunicatore, è il volto della squadra e della società. È un uomo copertina. Questo accade nei top club. Pure Ancelotti, che pure sembrava quello più riservato del gruppo, ha scritto (o s’è fatto scrivere, poco importa) un’autobiografia che sta facendo il giro del mondo.

Perciò dico che, se pure non arrivasse, aver preso in considerazione uno come Luigi Delneri è una dichiarazione d’intenti. Che siamo un’altra cosa rispetto alle speranze che fino a ieri avevamo.

10 commenti:

  1. Note sparse:

    1)Sulla comunicazione sono d'accordo, ma l'unico "forte" mediaticamente nel mondo Juve mi pare Conte che come allenatore non conosco proprio. Il profilo migliore per me e' Deschamps e non e' che mi faccia impazzire.
    2) Fingo di credere per 20 sec a Tuttosport e sembra che ora gli stiano prendendo Bastos e forse Clichy: a sto punto io piuttosto che Gasperini mi tengo Delneri. Certo se capissero anche che Krasic non e' un centrocampista ma un attaccante esterno...
    3) A proposito domani se si gioca col 433 secondo me si vince
    4)Stenti ammetta che anche lei ci stava "cascando" verso novembre mi pare ci fu un pezzo suo piuttosto ottimista persino in chiave scudetto. E ci stavamo cascando tutti ! Ammettiamolo, in quei 3 mesi nessuno ci mise sotto, e personalmente non ebbi mai l'impressione di poter perdere una partita

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  2. Ho sempre pensato che Del Neri fosse inadeguato alla Juve e che Benitez sarebbe stata una scelta perfetta, al di là del valore delll'allenatore, perché avrebbe dimostrato la volontà e la capacità della Juve di tornare a pensare in grande. Ora, mi auguro che il prossimo allenatore della Juve sia un nome di grido: tralasciando le ipotesi circa Guardiola (di cui si legge su "La Stampa" e non, con tutto il rispetto, su "Tuttosport", a suggerire un fondo di verità), Van Gaal non mi dispiacerebbe, mentre escluderei in partenza i nomi di Conte e, soprattutto, di Gasperini. Resta però il fatto che, al di là dell'allenatore, i problemi della Juve sono stati in primo luogo la modesta caratura della rosa e la latitanza della società. Speriamo che rimedino in fretta...

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  3. Al di là del nome, che indovinarlo ora mi pare davvero una specie di terno al lotto, spero seriamente che sia un nome capace di placare lo spogliatoio (quindi, Conte no, che farebbe la fine dell'amico Ferrara) e, soprattutto, di attirare giocatori di qualità, che con la Juve fuori dall'Europa non avrebbero altri motivi per venire. Insomma, bisogna tornare a ragionare in grande. Marotta è in grado?

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  4. Spero di sì, ma ne dubito, caro Simone

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  5. Ecco! Hai centrato la questione! "Marotta è in grado?"....visto il primo anno, a me sorgono dei dubbi. Se poi ci vogliamo sbilanciare prima del tempo e dare per fatti gli (ipotetici) acquisti di Bastos e Mascherano, allora partiamo male. Il primo ha 28 e non è tutto questo fenomeno....il secondo è un doppione di Melo (anche in scarsità neuronale). L'unico allenatore che NON mi auguro è Mancini. Per il resto chi porta i grandi nomi? Capello, Guardiola, Mourinho....ma ce li possiamo permettere? No, se si sta alla linea di basso profilo che vuole tenere la società. Certo se Elkann scuce, magari a Guardiola o a Capello ci si può pensare...Rimane Spalletti, buon allenatore secondo me, ma pieno di incognite....in Russia ha vinto, ma in Italia non ha fatto molto più di Ranieri a ben guardare...Ma tu hai fiducia in Marotta?

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  6. Cavolo! Mi stupisci Stenti! Prima ci "accusi" (virgolettato!) di guardare solo a Moggi (io lo ammetto tranquillamente)....ma che si fa?....Anch'io mi aspettavo molto di più da Marotta....a momenti rischiamo di fare peggio della gestione Secco-Blanc-Cobolli!....la domanda è : un altro anno glielo diamo di prova a Marotta? Sì con riserva...sul mercato altrimenti ci sono Marino, Sabatini (se non va alla Roma), Baldini (che può andare a......ci siamo capiti!).

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  7. Però big Luciano nel fare il mercato era spettacolare! Dai Simone ammettilo! Diceva tutto e il contrario di tutto! Pure Agnelli ci rimase male per Vieri! Aahahahahahahaha! Che spettacolo!

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  8. Non ho bisogno di ammetterlo: l'ho sempre detto e scritto apertamente.

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  9. Questo post si chiama "La profezia"...la mia! Avevo detto: giochiamo col 433 e si vince. Quando si gioca in undici e non chiedi a Krasici di tornare...

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