Questa è già una grande novità. Noi âgée abbiamo la Juve di Platini, qualcuno con le tempie ancora più imbiancate quella di Sivori. O più di recente quella di Vialli, di qualche fase di Del Piero. I rossoneri hanno quella del trio olandese, i nerazzurri recitano Sarti, Burgnich, Facchetti. Del Napoli, manco a dirlo, si glorifica l’era Maradona.
Di solito si celebra il campione, l’uomo che in campo accende cuori e fantasie. Questa Juve no, è indiscutibilmente la squadra del suo condottiero in panchina. Poi, certo, ci sono i vari Buffon, Pirlo, Chiellini, Marchisio, Vucinic. Ma questa è la squadra a cui possono essere orgogliosi di appartenere, ma non è la “loro” squadra. Questa è la Juve di Conte.
Un uomo che ricorderà l’anno potenzialmente più maledetto dal punto personale come l’attuale apice di una carriera, che è facile prevedere ancora lunghissima e zeppa di soddisfazioni. Un anno solare che ha riportato la Juventus al ruolo che le compete in italia e in Europa, a colpi di vittorie e record. Un anno a cui di più, francamente, non si poteva chiedere.
Quindi, bambini, studiate e ripetete a memoria la formazione, vi servirà. Ma non dimenticate il titolo di questa dolce poesia: “La Juve di Conte”.
In attesa, naturalmente, del 2013, dove si farà un altro passo verso quella quota che ci permetterà di incidere la terza stella non solo sul campo, ma anche sulla corteccia d’Abete.
Buone Feste a tutti, bianconeri e non.