S’è chiuso il mercato e tocca parlarne. Dura dopo un weekend dove il Manchester United ha rifilato 8 gol all’Arsenal che aveva liquidato l’Udinese nei preliminari di Champions; dove il Barcellona, squadra tra le più belle in assoluto che i miei occhi abbiano mai potuto osservare, ha regalato una “manita” anche al Villareal di Pepito Rossi, squadra che va tanto di moda nel giornalismo nostrano; dove il Real Madrid ne fa 6 al Saragozza e ha una fame tale che al sesto gol esulta come se fosse il primo.
Dura quando di colpo si dimezza il parco di campioni di livello mondiale del nostro intero campionato: è successo quando l’altro è scappato in Russia.
Dura quando pure gli allenatori perdenti e nonostante ciò riconfermati fuggono all'estero.
Dura quando partono un 23enne (Alexis Sanchez) e un 22enne (Javier Pastore), e si spaccia l’arrivo di un anziano bucaniere di 32 anni (Diego Forlan) come una giusta compensazione.
Durissima quando tocca leggere che il mercato finisce col botto perché qualcuno compra Zarate o Nocerino.
Quasi impossibile se tutta Italia sa da sei anni che alla Juve serve un centrale di difesa e quelli comprano dieci giocatori in ogni altro ruolo possibile.
Sarà che quest’estate, girando l’Europa e non potendo seguire da vicino le vicende nostrane, mi sono abituato a guardare un altro sport . Per tutto agosto, infatti, ho seguito il calcio e, pensate un po', ho scoperto che mi piace.