lunedì 2 settembre 2013

La forbice s'è allargata. Troppo


Basta leggere il tabellino: le cinque squadre a punteggio pieno hanno segnato in totale 29 gol e subiti 6, di cui 3 solo la Fiorentina. In pratica, Juve, Napoli, Inter, Fiorentina e Roma hanno piazzato uno score di “partita media” di 3-0.

Lo stesso strapotere della Juve che ha schiantato la Lazio con un 8-1 in 15 giorni parla chiaro: il processo di “portoghesizzazione” del calcio italiano è in avanzatissima fase di radicalizzazione, se pure una squadra di vaghe ambizioni come quella romana è costretta a guardare la Juve col binocolo.

Senza mancare di rispetto ai cugini lusitani, un campionato dove vincono solo Porto e Benfica (e quando nevica in agosto, Sporting Lisbona) rappresenta tutto quello che non avremmo mai voluto vedere da noi.

La realtà poi, Calciopoli o meno, ci ha da molti anni smentito, visto che è dal 2001 che vincono solo le squadre a strisce. Tuttavia, il divario con le piccole finora sembrava netto, ma non abissale come in Portogallo. O, facendo un bel di tutta un’erba un fascio, nella penisola iberica, visto come Barça e Real rastrellano tutte le altre.

Dopo le due giornate iniziali, il panorama sotto questo punto di vista mi pare desolante. La qualità di gioco è talmente scadente che il diluvio di gol (43 solo nella seconda giornata) non è sintomo di spettacolo, ma di lacune spaventose. Sorvoliamo sulla prestazione dei portieri (su tutti, il povero Perin, uno dei giocatori sorprendentemente più sopravvalutati della scorsa stagione). Errori così marchiani e a raffica fanno colore (o orrore), ma non statistica.

La tristezza dei fatti risiede nella qualità generale del gioco delle squadre che non hanno 6 punti (sì, pure del Milan, facendo la media ponderata di quello che abbiamo visto a Verona e col Cagliari).

La forbice s’è allargata ancor di più rispetto allo scorso anno. Con 27 vittorie in 38 partite, quella della Juve mi era sembrata una stagione senza storia. Ma questa mi pare promettere pure peggio. Il rischio è che si deciderà nelle due partite col Napoli, sempre che la banda Benitez non perda la trebisonda, con il girone di Champions che succhierà molte più energie a loro che a noi.

Non vorrei essere costretto a rimpiangere l’era del G-14 e dei progetti di campionati d’élite. In quel caso, non so proprio quante italiane verrebbero invitate.

P.S.: Dopo 20 anni ha segnato a Torino un giocatore con la maglia bianconera numero 10 e non si chiama Alessandro Del Piero. Tevez ha già scritto un pezzo di storia.

6 commenti:

  1. Bentornato Simone! Copio qui tre chiavi di lettura per il mercato che ho già postato sul blog di Beck. Tu che cosa pensi di questa sessione, dei nuovi arrivi e del sorprendente (almeno per me) mancato arrivo di almeno un esterno?
    1) OTTIMISTA
    Ottimo lavoro. La dirigenza é riuscita a migliorare la squadra, specialmente in attacco, senza spese folli. Tevez é un valore aggiunto, Llorente mostrerà quanto vale. In difesa, l’innesto di Ogbonna solidifica un reparto già forte,e a centrocampo tutti i titolari sono rimasti. Il telaio é cambiato poco,quindi ha acquisito esperienza e sicurezza,senza contare il recupero di Pepe. Sono state acquisite o mantenute comproprietà preziose (Gabbiadini, Zaza, Berardi), che consentono alla Juve di controllare i giovani italiani più promettenti permettendo loro di farsi le ossa in A. Piu’ forti dell’anno scorso.
    2) PESSIMISTA.
    Pessimo lavoro,che ha disatteso le speranze del mister e gli accordi presi alla fine della scorsa stagione, quando non furono promesse spese folli, ma acquisti mirati in piu’ zone del campo che consentissero più soluzioni. Nonostante il buon inizio, Tevez é un azzardo (negli ultimi due anni non é stato titolare a Manchester). Llorente, “quello alto”, non si é ancora capito se sia stato avallato o subito (cit.) da Conte, che intanto l’ha piazzato in panchina. Non male per uno che costa alle casse 9 milioni l’anno lordi. Ogbonna é un rincalzo. Di esterni, richiesti da tempo da Conte, nemmeno l’ombra, atteggiamento assurdo visto l’ingaggio di un ariete come Llorente; in piu’ sono stati ceduti giocatori dal sicuro apporto come Giaccherini, Marrone e Matri, mentre é rimasto Quagliarella, da tempo non piu’ nelle grazie del tecnico. Marotta non é riuscito a piazzare quasi nessuno dei giocatori in esubero, salvo Melo (svenduto), Ziegler e Martinez (in prestito). Ciliegina sulla torta, nell’ultimo giorno di mercato c’é stata la ricerca affannosa di soluzioni di rattoppo, che hanno avuto come unico risultato il farsi sbattere la porta in faccia da Cellino & c. Una figuraccia, e cambio di modulo impossibile, senza esterni degni di questo nome a sinistra possiamo scordarci il 4-3-3 o simili. E tutto per una spesa che continua comunque a superare largamente le entrate, con quasi 20 milioni di disavanzo. Piu’ vecchi di un anno e piu’ deboli dell’anno scorso.
    3) EQUILIBRATA
    Globalmente una squadra in cui l’unico cambiamento vero é rappresentato da Tevez, dalla maturazione di Pogba e dall’esperienza accumulata l'anno scorso. Sicuramente attrezzata per vincere il terzo scudetto e per fare un cammino in Champions non inferiore a quello dell’anno scorso. C’é da apprezzare l’aver anticipato le mosse altrui nel mercato d’attacco, ma non si può non notare come il mercato non abbia colmato tutte le lacune e probabilmente non abbia soddisfatto appieno il tecnico, soprattutto dal punto di vista degli esterni d’attacco.
    In difesa poco é cambiato: é arrivato Ogbonna, ma Barzagli comincia a dare qualche segno di cedimento, soprattutto fisico. Inoltre é stato ceduto Marrone, che aveva mostrato buone doti da centrale difensivo. In sostanza, la forza del reparto é rimasta simile.
    A centrocampo i big sono rimasti tutti, ed anzi hanno un anno in piu’ di esperienza alle spalle, il che aumenterà la coesione. Pirlo, pero’, questo anno in piu’ lo sentirà un bel po’, e non é stato preso un vice. In più, ci sono meno soluzioni alternative, vista la partenza di Giaccherini e Marrone. Si spera pero’ che Isla garantisca qualcosa in piu’ dell’anno scorso e che Pepe recuperi, visto che gli esterni non sono arrivati. In sostanza, reparto immutato nei titolari ma indebolito nelle riserve.
    In attacco Conte ha a disposizione 5 attaccanti contro i 4 dell’anno scorso (Bendtner e Anelka non si possono contare), ma non si capisce quanta fiducia abbia in Quagliarella, e quale sia l’umore di quest’ultimo. E’ partito Matri, uno che pur giocando poco 10 gol li garantiva, e sono arrivati Tevez e Llorente. Sulla carta, il reparto é rinforzato, anche se andrà verificata la tenuta di Tevez e l’apporto di Llorente.

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  2. Caro, Fabrizio, mi pare che le chiavi di lettura ci siano tutte. Personalmente, mi inserisco nell'Equilibrata. Il saldo netto dei cambi mi sembra assolutamente positivo. Tevez sorprenderà anche gli ottimisti. Come ho scritto, siamo più forti dello scorso anno e, se l'esterno avrebbe dovuto essere Zuniga, contentissimo che il mercato si sia chiuso così.

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  3. Ciao Simone, riprendo la tua ultima affermazione:"se l'esterno avrebbe dovuto essere Zuniga, contentissimo che il mercato si sia chiuso così." Premettendo che i colpi di Marotta gli ultimi giorni di mercato sono stati Rinaudo, Traorè, Bendtner e Anelka (forse Elia, ma non ci metterei la mano sul fuoco), è un bene che Marotta non abbia fatto Zuniga, che inserirei nel calderone degli ex-bianconeri sopra citati. Quel che ho letto quest'estate, però, mi ha fatto accapponare la pelle: forum e gruppi di FB in cui si sperava nell'arrivo di Zuniga (?) preferendolo addirittura a Kolarov (???). Dico, a furia di dipingere Zuniga come il nuovo Cabrini (quello sì un sterno sinistro del centrocampo a 5!!!!) da parte di molti tuoi colleghi tristemente prezzolati, non è che il piagnone di Setubal ci abbia preso quando parlava di "prostituzione intellettuale"?

    Ciao,
    Gianluca

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  4. Credo che quest'anno la società abbia operato al meglio delle possibilità compatibilmente con la gestione dell'anno scorso da parte di Conte dei giocatori "non funzionali al progetto"(o "riserve", "bidoni", ecc.) che, a parer mio, non è stata assolutamente equilibrata.
    Indipendentemente dai motivi che l'hanno spinto a tali scelte (mal di pancia o ragioni squisitamente tecniche), prendere 20m€ per due (Matri e Giaccherini) che han giocato si e no una decina di partite è stato un mezzo miracolo.
    Probabilmente se Isla e Quagliarella, che tra gli altri panchinari erano i soli ad avere potenzialmente mercato, avessero giocato qualche minuto in più, sarebbero stati venduti ad un prezzo congruo e, col ricavato, un altro giocatore "simil top player" acquistato.
    Ecco a me risulta difficile capire come un allenatore cosi bravo e preparato, anche di cose economiche, che si dice studi da novello Ferguson, si accanisca contro quelli che "tecnicamente" non sono titolari, ma che hanno un valore di mercato da preservare. Coi valori di mercato attuali oltretutto, dove un Higuain vale 45m€, Bale 100m€ e Hulk 90m€...
    Anche se Isla non è il giocatore dei sogni di Conte e che vuole Nani al suo posto, se non gli trova spazio in un po' più di due partite in tutta la stagione, essendo Isla un investimento da 18m€, alla fine dell'anno il giocatore non lo compra nessuno, si è deprezzato fortemente, rimane sul groppone al povero Marotta e Nani non glielo compra.
    Detto questo, Marotta ha fatto un grande mercato, Conte ha vinto due scudetti e due supercoppe: tout va bien.

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    1. Michele, le tue osservazioni meritano un approfondimento alla luce di quello che succederà nel prossimo futuro. Il tema della valorizzazione degli investimenti è fondamentale e qualifica i grandi allenatori.

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  5. Personalmente penso che, se ci si voleva dare la possibilità di variare modulo e di valorizzare di piu' le doti aeree di Llorente, uno o due esterni di qualità si sarebbero dovuti prendere. Ma sono d'accordo col fatto che, se gli unici accessibili erani gli Zuniga e i Biabiany, meglio sia stato non fare nulla. D'altronde il 3-5-2 é ormai collaudato, e se l'obiettivo principale é il campionato (e fare piu' o meno quel che si é fatto l'anno scorso in Champions) non ha senso smontare il giocattolo vincente.
    A proposito: diverse fonti, Conte stesso, hanno detto di sfuggita che l'anno prossimo ci saranno piu' soldi per il mercato, posto di qualificarsi per la CL. Il motivo é che il fatturato dovrebbe arrivare sui 240 milioni dai 200 attuali. Quindi forse il prossimo anno potremo dire la nostra piu' che quest'anno.

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