Mi sa che è sbocciato sul serio, a questo punto. Due gol così in una
semifinale dell'Europeo disintegrano il gap che distanzia il campione
dal fenomeno. Mario Balotelli ha tutto per diventare un numero uno
assoluto: fisico, classe, potenza, strafottenza. Se davvero ora ci ha
messo anche quel pizzico di sale in zucca (in campo, perché fuori poi
non si cambia dall'oggi al domani, ma in fondo sono affari suoi),
l'Italia ha trovato un numero uno di quelli veri.
In attesa di verifica, mi coccolo la difesa migliore d'Europa che, a
rileggerla, non può non ricordarmi la paggiore della storia juventina.
Bonucci, Chiellini e Barzagli: i tre considerati una tragedia con
Delneri, oggi fanno scintillare gli occhi ai calciofili di tutto il
continente.
Quanto ci sia di Conte in questa fioritura azzurra è di tutta evidenza.
Dodici mesi fa lo stesso popolo juventino avrebbe gradito un piazza
pulita. Ricordo gli sconci fischi dello Juventus Stadium a Bonucci non
più indietro di qualche mese fa. Leo deve essere molto orgoglioso per
come li ha assorbiti, metabolizzati e rispediti al mittente, ora che
tutta Europa l'applaude convinta.
Di Pirlo s'è già ampiamente detto, inutile dilungarsi ancora. Ora c'è
la sfida con Iniesta: a mio modo di vedere, dopo l'ennesimo flop di CR7
nei momenti che contano, la vera finale per il Pallone d'Oro.