martedì 22 maggio 2012

Una sconfitta salutare (A-Team su LaStampa.it)


Imparare a vincere è molto difficile, ma imparare a perdere lo è anche di più. La sconfitta di Roma nella finale di Coppa Italia brucia, ma non è una tragedia. Anzi, il tempo potrà raccontarci se è stata persino utile.

La stagione che ci aspetta sarà molto diversa da quella appena conclusa. Per la prima volta questa squadra sarà investita del ruolo che compete ai campioni in carica: la favorita, la squadra da battere. È un peso che se mal gestito può schiacciare. Inoltre, non dimentichiamo che la Juve di Conte finora non si era mai dovuta raffrontare con la delusione della sconfitta. È un momento di crescita che, se ben incanalato, fortifica e rende più competitivi.

Per questo, forse, è arrivata nel momento più opportuno. Non intacca minimamente una stagione trionfale e, nel contempo, mostra ai giocatori un aspetto nuovo del loro lavoro. Dopo lo scudetto Conte disse: “Voglio che festeggino, perché devono capire quanto è bello farlo, perché ne abbiano sempre voglia”. Ora hanno anche un'altra possibilità: capire quanto è brutto perdere, senza possibilità di rivincita.

Che assaporino fino in fondo questo amaro calice. Che non lo rimuovano, ma lo interiorizzino, affinché non ne vogliano più sentire il sapore. Ora si va in Champions, dove non c'è quasi mai un domani (a parte il ridicolo girone iniziale, che comunque ci vedrà in terza fascia). Ogni partita è come quella dell'Olimpico e arrivarci con la testa vuota o, peggio, piena di false consapevolezze, se non di qualche arroganza, è il modo più diretto per farsi del male.

Quindi, onore al Napoli (molto meno ai suoi beceri curvaioli) e guardiamo avanti. Magari già alla Supercoppa Italiana, dove sono convinto sarà tutta un'altra musica.

3 commenti:

  1. D'accordo con te, Simone: il discorso sull'imbattibilità aveva imbaldanzito un po' la squadra (che domenica mi è sembrata anche sulle gambe). Ora reset e appuntamento in qualche località esotica per la supercoppa, proprio contro il Napoli.
    Per quanto riguarda i tifosi del Napoli meglio che mi astenga: rischierei di essere razzista...

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  2. Tutto giusto e sacrosanto, Simone. Grossomodo ti avevo anche anticipato in questo mio intervento di ieri che riscrivo anche qui.

    Non cadiamo nelle provocazioni altrui, signori. E’ vero che l’unica sconfitta vera stagionale è coincisa con una delusione doppia: una finale persa, un trofeo volato via seppur bistrattato. E ci avrebbe permesso un magnifico double. Ma di Coppe Italia ne abbiamo ben 9 nel palmares, quasi tutti gli altri devono ancora inseguirci per anni a questa rincorsa, possiamo perderne altre fino al 2020, a voler fare gli irremovibili. Sono ben altre insomma le finali da vincere. E mi auguro che si capisca al più presto.

    Se a me, povero illuso bianconero, ad agosto scorso, avessero chiesto di scegliere tra scudetto e questa vittoria in finale, non avrei esitato un attimo. E voi?

    E’ anche vero che la Juventus deve ri-abituarsi a vincere e non accontentarsi mai, ma è pur vero che, come dice Conte sempre, la sua squadra ha fatto qualcosa di straordinario giocando per una stagione da record al di là dei propri limiti (che esistono eccome e guai a pensare di essere imbattibili in eterno, questo nel calcio non è possibile per nessuno).

    Domenica sera la Juventus non ha giocato così male ma nemmeno ha giocato in linea con le aspettative stagionali. Si sono allenati in settimana festeggiando tra cene e cortei e questo, per una squadra disabituata a vincere dopo 6 anni, non va bene. Il vero errore (e unico finora) di Conte è stato questo, ovvero non riuscire a tenere sulla corda i giocatori.
    Ieri sera la Juve ha giocato senza ritmo e intensità, senza corsa, col fiatone, senza gli uomini migliori (le fasce, Vidal, Marchisio, forse è mancato anche Vucinic dall’inizio). In definitiva, senza fame. Il Napoli ci ha battuti con le nostre stesse armi (come stava facendo il Milan nella famosa partita di S.Siro a febbraio scorso) e per merito di un rigore e un contropiede. Il calcio è anche questo. Se fossimo giunti al 20 maggio senza aver vinto lo scudetto, state certi che la solfa sarebbe cambiata.

    Impariamo tutti da questa prima e unica sconfitta dell’annata, non è mai salutare perdere ma certe volte si traggono lezioni importanti per il futuro. E poi, che diamine, ci siamo già dimenticati di essere neo-campioni d’Italia?

    Vedere i napoletani, la loro tifoseria “penosa”, il loro presidente antipatico e la sua cricca ancor più antipatica festeggiare addirittura col pullman scoperto un trofeo così, per loro che non vincono una mazza da 20 anni, è quanto di più stucchevole e ridicolo ci sia.
    Credo comunque che da almeno 3 anni questo Napoli stia crescendo come club e come squadra, credo che abbiano in rosa tre talenti davvero incredibili e invidiabili (potranno diventare campioni) in attacco a differenza nostra, credo che quest’anno abbiano dato filo da torcere in Europa a molte squadre (tra cui la vincitrice della Champions, anche se immeritatamente a parer mio), credo che siano stati l’unico avversario a segnarci più di 3 reti in campionato (un motivo ci sarà), credo abbiano un allenatore molto simile a Conte per carattere, tattica e modo di intendere il calcio.

    Azzarderei anche: il Napoli può essere la nostra bestia nera per il futuro, più delle milanesi, perchè gioca anche piuttosto bene. Anche se quello sborone di Mazzarri ha vinto una coppetta in tre anni di gestione, il nostro Conte ha vinto lo scudo appena dopo 12 mesi.

    Roberto

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  3. Ciao Simone, aspettavo il tuo commento proprio perchè ho pensato pure io la stessa cosa. Per quanto dia fastidio aver perso una finale visto che, a parte i primi 15 minuti, anche se non si è dominato come al solito si era alla pari. Quando poi sono entrati i titolari si è pure visto un Napoli alle corde, quindi la squadra c'è, domenica è solo mancato un pizzico di fortuna avuta in altri casi: vedi parata casuale di De Santis o rigore evidente non dato (ma Aronica non lo puniscono mai? ricordo con l'inter ne fece di tutti i colori, con QUagliarella pure lui mi pare che un giallo lo meritasse visto il laccio californiano, o no???).
    Però se avessimo vinto anche domenica temo che le ripercussioni le avremmo avute l'anno prossimo: un anno da imbattibili? come non montarsi la testa?
    Invece come Conte ha ribadito subito: non crediamo di essere il Barcellona (che comunque ogni tanto le prende) e pensare di poter calare l'intensità o l'impegno, se lo facciamo diventiamo una normalissima squadra Italiana tipo il Napoli o l'Udinese (il Milan senza il marziano sarebbe addirittura sotto...).
    Quindi tutto sommato penso che alla fine ci aiuterà, in fondo con le sconfitte si impara a crescere e Conte avrà sempre quest'appiglio ogni volta che vedrà la squadra non andare a mille come sempre fatto.
    Ciao

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