domenica 16 ottobre 2011

E io leggo la classifica dal fondo (A-Team su LaStampa.it)


Come quei pesi Mosca o Welter che ronzano, ronzano e jab, jab, ma non colpiscono mai con un diretto da K.O., questa Juve corre, pressa, tiene palla e non tira mai in porta. Reato grave, se la sera prima l’Inter affonda nelle secche della zona retrocessione e il Milan vince, perché il Palermo ha perso l’aereo e non è mai arrivato a Milano. Per motivi opposti, oggi a Verona si doveva tentare tutto il possibile per vincere: vuoi per salutare per sempre i nerazzurri, vuoi per sgonfiare l’ingiustificata prosopopea rossonera.

Invece, Conte ha pensato di schierare la stessa formazione della partita vinta col Milan. Non può certo essere Mirko Vucinic il nostro letale uppercut al mento dell’avversario, il colpo che stende. Si sa che il montenegrino assicura un rendimento costante come un orologio a cucù rotto, una partita da Dio e tre da spettatore. La statistica è lì a dimostrarcelo: nella miglior stagione ha segnato 14 gol, nelle altre è rimasto sul limite della doppia cifra. Un anno sopra di un soffio, l’altro sotto, ma sempre lì sta.

Per stendere il campionato serve invece un peso massimo, un attaccante da almeno 20 gol. Avendo Matri in panchina e Quagliarella in tribuna la perplessità della scelta odierna si fanno pressanti. A Conte per trovare il rimedio giusto non serve neppure scomodare le strategie di Marotta: basta mettere in campo almeno uno dei bomber che ha. E spostare Mirko (o il Capitano) come seconda punta.

E, naturalmente, dare un mesetto di riposo a Krasic, che ormai non c’è più con la testa. Recuperarlo vuol dire lavorare di fine psicologia, ma non è possibile vederlo in campo ridotto così. Invece, piace molto come sta interpretando la sua nuova stagione della vita il Capitano: s’allena, gioca (bene) quando può, accetta ogni decisione dell’allenatore e non fiata. Un vero Capitano.

Comunque, per non perdere il buon umore che questo pareggio avrebbe potuto rovinare, stasera basta leggere la classifica dal fondo.

6 commenti:

  1. Ah Simò!....ma dove andiamo?!?!?!...Krasic lascialo perdere...lui e chi gli deve "correggere la meccanica della caduta"....Vucinic, te l'ho detto, mi ricorda tanto Boksic; Matri e il Quaglia invece vorrei vederli assieme ogni tanto. Su Quagliarella poi non riesco a capire l'ostilità di Conte (o il mister aspetta che torni in piena forma per schierarlo?). Il resto è fuffa con Pirlo che ha già il fiato corto e Buffon che saponeggia il pallone di tanto in tanto....La nota veramente positiva è Marchisio. Del Piero probabilmente sta vivendo serenamente il suo ultimo anno (part-time) alla Juve e non c'è niente da dire sulla sua condotta (molto più esemplare di certi mononeuroni su cui punta Prandelli).

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  2. Oggi mi sono girate, perché avremmo dovuto vincere, ma è andata così e non ci si può fare niente. Condivido l'analisi di Simone: urge un cannoniere. L'importante è essere ancora primi, anche se il Milan torna a farsi pericoloso. L'Inter mi pare fuori dai giochi, non tanto per la sconfitta di ieri sera, quanto per i limiti mostrati dalla squadra fin qui. Vediamo come va il derby stasera e capiremo che può fare la Roma.

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  3. E ci mancherebbe anche che il capitano fiati dopo che s'è magnato tre gol (uno a CT, due oggi). Pessimo oggi anche Conte in tutto, modulo sballato pochi tiri in porta, scelte tecniche ridicole con 30 gol lasciati in tribuna e in panca, e anche nel postpartita s'è messo a fare il Mazzarri...una domenica da dimenticare.

    PS La Lazio ha appena segnato e vinto il derby. Sono molto contento per quel signore che è Edy Reja, alla faccia di quel simpaticone di totti che in quanto totem (un altro...) molti giornalisti hanno paura ad attaccare.

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  4. dal blog di Christian Rocca : Quando l’Inter retrocesse in B (sul campo), ma fu ripescata grazie alla solita manovra di Palazzo (con la “o”).
    Le recenti disavventure sportive degli indossatori di scudetti altrui hanno portato i tifosi della seconda squadra di Milano a preoccuparsi di una possibile, ma improbabile, retrocessione. Un’onta, dicono, che non hanno mai subito. Non è vero. L’Inter è retrocessa in B nell’anno 1921/22, quando il campionato di Serie A, che allora si chiamava di Prima Divisione, era diviso in due gironi nazionali e l’Inter arrivò ultima (ultima) nel girone B. Quell’anno l’Inter è retrocessa, classificandosi all’ultimo posto, avendo totalizzato 11 punti in 22 partite.
    Ma il mondo del calcio, al termine del campionato e a giochi sportivi fatti, decise di unificare i campionati e affidò al direttore della Gazzetta dello Sport Emilio Colombo il compito di trovare una soluzione.
    La soluzione fu il famoso Lodo Colombo, grazie al quale vennero ripescate un paio di squadre della seconda divisione, tra cui la già retrocessa Inter. La Federazione approntò una specie di play off/spareggio per far salire in A un paio di squadre che si trovavano in B, tra cui la già retrocessa Inter. La prima delle due avversarie della già retrocessa Inter non si presentò alla partita di spareggio, anche perché la società era già fallita, regalando la vittoria a tavolino ai nerazzurri.

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  5. Lex Luthor per Stenti19 ottobre 2011 alle ore 20:01

    Ciao! Secondo te abbiamo (hanno!) fatto una figura da cioccolatai con Del Piero? (con tutto il rispetto per i cioccolatai!).

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