Esattamente un anno fa eravamo alle prese con i fischi a Leo
Bonucci. Ora quelli che l’acclamano come pilastro insostituibile della difesa a
tre di Antonio Conte e dell’Italia di Prandelli se ne saranno dimenticati, ma
Leo uscì dalla partita col Chievo di inizio marzo in una selva di buuu.
Questo per dire che lo sfogo di Antonio Conte contro coloro
che mugolano verso Giovinco è giustificatissim0: si fischia un giocatore che
non si impegna, un lavativo, ma mai un ragazzo che ce la mette tutta e che, i
numeri non sono opinioni, ha segnato 11 gol finora, miglior marcatore
bianconero di stagione.
Che poi il suo rendimento stentato sia tutta colpa sua è
tutto da dimostrare. Francamente, mi sembra l’uomo sbagliato nel posto sbagliato.
Nel calcio contemporaneo, essere alto 160 centimetri e giocare da prima punta è
un’impresa accessibile soltanto a Leo Messi nei momenti di forma migliore. Seba
è una seconda punta naturale. Gli piace partire da sinistra, ma se viene messo
in campo con Vucinic, che ha gli stessi movimenti, diventa naturale che si
pestino i piedi.
Poi i due sembrano parlare davvero lingue diverse, e non mi
riferisco a italiano e montenegrino. Quando Mirko ha di fianco Matri o
Quagliarella la manovra fluisce molto più lineare. Loro sì che sono prime
punte. Addirittura io azzarderei un tridente o, in alternativa, Seba esterno
del centrocampo a cinque, nel 3-5-2 contiano. Ma prima punta proprio no.
Comunque sia, possiamo fare tutte le ipotesi e le illazioni
del caso, ma fischiare una squadra che ha sette punti di vantaggio sulla
seconda (poi magari saranno 4 stasera, ma non cambia) si deve solo applaudire.
Ogni altro rumore è sgradevole sottofondo.
Ma concentriamoci su venerdì. Qualunque sia il risultato di
Udinese – Napoli, la Juve ha la certezza di uscire dal San Paolo da capolista.
Il punto però è diverso. Una grande squadra non affronta una sfida così facendo
i conti al risparmio. Perciò mi son piaciuti molto Pogba e Lichtsteiner che
ieri sono venuti negli studi di Juventus Channel a parlare di vittoria a
Napoli. Questo è l’approccio giusto per tramutare quest’orrendo campionato
spezzatino in un campionato bollito.